domingo, 24 de noviembre de 2013

Courmayeur: la "boutique'' delle Alpi

In Valle d’Aosta, nel punto di confluenza delle valli Vény e Ferret, si trova una delle località montane più eleganti e chic d’Italia: Courmayeur, ”la boutique” delle Alpi. Preparate gli scarponi ma anche le decolleté tacco dodici, per tutte le donne “in ascolto”, e lasciatevi coccolare da “Una natura dolce, espressiva, maestosa, capricciosa, selvaggia, affascinante che sembra dire: restate!”. Fidatevi della descrizione del medico e grande alpinista Auguste Argentier, restate e godetevi tutta la bellezza del Monte Bianco, dei rifugi, delle prelibatezze gastronomiche e di tutta l’emozione che sanno offrire gli sport invernali.



A COURMAYEUR, TRA ATMOSFERE ELEGANTI E I SILENZI DELLA VAL FERRET – L’anima chic ed elegante di Courmayeur si esprime maggiormente nelle stradine del suo centro tra le quali spicca la celeberrima via Roma con le sue boutique e i ristoranti raffinati. Mentre, se desiderate vivere il fascino “naturale” della località, due sono i luoghi da non perdere assolutamente: la Val Ferret, paradiso del silenzio e dello sci di fondo e il Monte Bianco, la vetta più alta d’Italia e d’Europa. Voi e le vette non siete poi così “buoni amici”? Niente di male, l’unica cosa che potreste fare, eliminando lo stress dell’alta quota, per conoscere qualcosa del Monte Bianco, potrebbe essere quella di dare un’occhiata alle tegole dei tetti delle abitazioni di Courmayeur, le lose. Le suddetto tegole sono infatti ricavate dalle rocce del massiccio. Poca cosa ma se proprio non riuscite a vincere la paura dell’alto…



Per gli amanti di atmosfere calde e locali intimi, Courmayeur offre, invece, moltissimirifugi alpini. Un esempio: il Rifugio Bonatti, situato a 2.025 metri di quota, nel Vallone di Malatrà; il rifugio Giorgio Bertone che si può raggiungere con un’escursione panoramica, partendo da Planpincieux, all’inizio della Val Ferret, oppure incamminandosi da Courmayeur, e percorrendo la val Sapin o il rifugio Cesare Dalmazzi, situato a 2.584 metri di quota sul ghiacciaio del Triolet. Preparatevi a tanto buon cibo e ai racconti su storie e leggende locali.



E se, poi, alla pace dei rifugi vi venisse voglia di unire una bella escursione l’Associazione dei gestori dei rifugi del Tour del Monte Bianco fornisce sul sitowww.autourdumontblanc.com una vasta scelta di itinerari con tanto di cartografi a interattiva, meteo e condizioni dei sentieri. Mentre, per tutti coloro che amano sperimentare nuovi sport, Courmayeur propone una disciplina nata di recente, lo snow bike, per affrontare – anche d’inverno – la montagna su due ruote, approfittando delle belle giornate di sole per pedalare sulla neve.



E così, se questo nuovo sport vi ispira, esplorerete le bianche distese della Val Ferret, sia in orario serale, con le pile frontali, che in orario diurno. La partenza è da Planpincieux. Il percorso si snoda per 8 km lungo la Dora di Ferret, che accompagna dolcemente i ciclisti perun paio d’ore, fino a Lavachey, dove è possibile fermarsi a gustare le specialità tipiche valdostane. Infine, una novità tutta da provare è la Ktrak, la “bicicletta cingolata”, appositamente modificata per trasformarsi in un piccolo gatto delle nevi, con la ruota anteriore sostituita da un pattino e la ruota posteriore dentata e munita di cingoli.


FESTE E TRADIZIONI ANTICHE – L’inverno a Courmayeur  inizia ufficialmente con l’accensione dell’Albero di Natale che avviene il primo sabato di dicembre inpiazza Abbé Henry. Una magia di 20.000 luci che illuminano l’intero paese. Danze coinvolgenti con il gruppo folkloristico Les Badochys invitano a partecipare al grande girotondo portafortuna intorno all’albero. Merende, cioccolata calda e vin brulé chiudono il cerchio aggiungendo una nota culinaria alla magia della Festa d’Inverno.



Siete dei veri appassionati di artigianato e prodotti tipici? Courmayeur è pronta ad accontentare anche questo desiderio. Qui, infatti, vi aspettano oggetti in legno unici, mortai, canestri, gerle, indumenti lavorati a mano in drap (caratteristico tessuto rinascimentale originario della Valgrisenche), i merletti di Cogne e tanto altro ancora. Mentre per tutti gli appassionati di tradizioni antiche imperdibili sono le Feste del paneche si celebrano in occasione delle feste patronali, e coinvolgono tutta la popolazione, che torna ad utilizzare gli antichi forni collettivi. Il pane viene servizio con formaggi e specialità locali, accompagnati da vini locali e vin brulé. I principali forni di villaggio si trovano aDolonne, La Saxe, Villair, Entrèves. Un’altra tradizione tipica di questi luoghi sono poi le latterie dove, anticamente, venivano prodotti i formaggi a turno dai diversi proprietari delle mucche. E se avete voglia di visitarne qualcuna dirigete i vostri passi verso i villaggi di Dolonne e La Saxe.

Soggiorno a Roma



Volete rivivere in prima persona, come Audrey Hepburn e Gregory Peck, il romantico sogno del film "Vacanze romane"? Si può fare. Come? Soggiornando nei luoghi dove la pellicola è stata girata esattamente 60 anni fa. È un viaggio diverso dagli altri, che ci permette di conoscere da vicino anche gli angoli più nascosti e affascinanti nel centro di Roma. È un sogno possibile grazie a wimdu.it, una delle principali piattaforme e comunità web per l'affitto di case private nel mondo che ha voluto ricordare così il capolavoro di William Wyler vincitore di tre Oscar nel 1953.

Wimdu è un punto di incontro tra proprietari di alloggi e viaggiatori, un sito con oltre 235.000 proposte, sparse in più di 150 Paesi, dove si può trovare di tutto, da piccoli nascondigli in centro a Berlino agli antichi castelli nel cuore dell'Inghilterra (www.wimdu.it). A Roma, la città più bella del mondo, ecco le opportunità pensate proprio per ripercorrere le tracce di Anja e Joe, i personaggi di una favola moderna che assomiglia tanto a quella, antica, di Cenerentola. E per questo non finirà mai, ogni volta, di commuovere chi l'ascolta e... chi la vive.

La casa di Bradley

La prima notte si può trascorrere in un loft di via Margutta, la strada degli artisti (https://www.wimdu.it/offers/7L83PPVZ): da qui si vede l'ingresso, al civico 51, dell'appartamento dove Joe Bradley, il giornalista interpretato da Gregory Peck, accoglie Audrey Hepburn, la principessa Anja in visita ufficiale a Roma che sfugge ai controlli del suo entourage perché vuole esplorare, come una normale turista, in incognito, la "Città Eterna". Ma, volendo rendere ancora più intrigante il soggiorno, si può affittare un'abitazione al numero 54 della stessa via (https://www.wimdu.it/offers/BMMFW39L) , nel palazzo dove nel 1917 il grande Picasso aveva il suo atelier.

Piazza di Spagna

Ricordate la scena in cui Anja, dopo essersi svegliata nella casa di Bradley esce e si incamina verso piazza di Spagna? Ecco un altro luogo dove Wimdu dispone di un appartamento (http://www.wimdu.it/offers/4CT7BAUB): è lo stesso, peraltro, nel quale vissero nel 1849 Giuseppe Garibaldi e la moglie Anita. Usciti dal palazzo si potrà scendere dalla scalinata di Trinità dei Monti e andarsi a gustare un gelato, proprio come fa Anja nel film quando si incontra di nuovo con Joe.

Piazza della Rotonda

Al terzo piano di un palazzo vicino al Pantheon, c'è una casa Wimdu dalla quale si gode un panorama incantevole (http://www.wimdu.it/offers/AWGWVE2N): dalla fontana rinascimentale che troneggia al centro di piazza della Rotonda, al monumento romano fatto costruire dall'imperatore Adriano. E, a guardar bene dalla finestra, si vede anche l'angolo dove un tempo si trovava il Caffè G. Rocca nel quale Joe porta Anja a bere champagne e fa fare di nascosto al suo amico Irving le foto alla principessa. Oggi al posto del Caffè c'è un negozio di abbigliamento.

Il Tevere e Castel Sant'Angelo

Da una mansarda della Wimdu al quinto piano di un edificio di Ponte Sant'Angelo (http://www.wimdu.it/offers/C79KTIV8) si possono ammirare il Tevere e Castel Gandolfo. Le emozioni, affacciandovi dalla finestra, non mancheranno: è come se i vostri occhi fossero la macchina da presa che girò la celebre scena della festa da ballo notturna sul barcone. Qui la principessa e il giornalista si diedero il primo bacio, al termine di una giornata convulsa, tra una gita in Vespa alla Bocca della Verità, balli, corteggiamenti, risse e bagno finale di lei nel gelido fiume de' Roma.

jueves, 21 de noviembre de 2013

Repubblica Dominicana

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Quando la Repubblica Dominicana (www.godominicanrepublic.com) afferma che «lo tiene todo» bisogna ammettere che, in effetti, al concetto di vacanza ideale ci vaveramente vicino. Lo si scopre se accantonando  per una volta la formula del soggiorno all inclusive, quest'isola felice nel cuore dei Caraibi sa stupire offrendo un patrimonio culturale vivo e stuzzicante. Iniziando dalla sua capitale. Dopo il restauro del centro storico, infatti, Santo Domingo (dichiarata patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco nel 1990) è oggi una delle principali mete del turismo culturale dell'America Latina. Da vivere a 360°. Tra le sale del Museo dell'uomo dominicano, con la sua ricca collezione precolombiana, il Museo Alcázar de Colón, l'elegante residenza del figlio di Cristoforo Colombo Diego e il leggendario Mercado Modelo. Quest'imperdibile selva di souvenir, gioielli in ambra e larimar (la pietra semipreziosa di colore azzurro tipica della Repubblica), sigari artigianali ed elisir adatti ad ogni esigenza, è un concentrato dell'anima dominicana.

Per coglierla a pieno, non si possono perdere: le performance live di merengue, bachata e son del mitico Bar Lucia (Milly Quezada e Víctor Víctor, qui, sono le star indiscusse), i concerti improvvisati presso le suggestive rovine di San Francisco e l'eletrizzante nightlife che, tra sale da ballo e Brugal (il rhum isolano) si consuma ogni sera nella zona coloniale. Oltre Santo Domingo, poi, c'è un universo di percorsi culturali da scoprire, dal tour della cittadina di Bonao, con il colorato museo d'arte moderna fondato dall'artista locale Cándido Bidó, e la «Ruta de Las Mariposas», l'itinerario che si sviluppa tra Salcedo e Tenares, per ricordare le tre eroiche sorelle Mirabal (dette «Mariposas») assassinate nel 1960 perchè oppositrici del dittatore Trujillo. Sono i piccoli paesi meno battuti, infatti, come Moca, celebre per l'artigianato, Jarabacoa, paradiso del turismo attivo, o La Vega, luogo di pellegrinaggio lungo la «Ruta de la fe», il cammino religioso che si snoda da Santo Domingo a La Isabela, a rendere unica questa destinazione in costante crescita (nel 2013 ha registranto un +2,09% degli arrivi globali).

Prima di passare sulla costa, è la seconda città dell'isola, Santiago, a sorprendere per la bellezza del suo centro storico coloniale e la ricchezza dell'offerta culturale del Centro León (www.centroleon.org.do). Sempre più orientate verso l'ecoturismo, le località che gravitano intorno a Puerto Plata (www.discoverpuertoplata.net), sulla scia della già celebre penisola di Samanà, sono il top per chi cerca una vacanza sostenibile all'insegna dell'autenticità. Qualche esempio? Il «Sendero Loma Isabel de Torres» che, da Puerto Plata, sale nel bosco tropicale fino a raggiungere la cima del monte Isabela de Torres, il villaggio di pescatori di Cabarete, luogo ideale per praticare kite e windsurf, e Rio San Juan, un luogo semi inesplorato al confine con la splendida laguna di mangrovie chiamata Gri-Gri.

Voglia di partire? Da Milano Malpensa, il volo Neos Air (www.neosair.it) diretto a La Romana, con scalo a Montego Bay (in Giamaica) costa a partire da 800 euro A/R. Buon viaggio!

miércoles, 20 de noviembre de 2013

Lo spettacolo della barriera corallina vista dall'aereo


Lo spettacolo della barriera corallina australiana, nel Queensland, vista dall'aereo.Australia e Nuova Zelanda temono che il surriscaldamento del globo possa mettere a rischio la barriera corallina e l'ecosistemi.

domingo, 17 de noviembre de 2013

Oltre Madrid: la Spagna più segreta è in Castilla y Leòn



Non c'è una spiaggia da sogno e neppure una pista di sci da strappare emozioni. Inutile cercare beauty farm da urlo o sfogliare il calendario alla ricerca di un evento sportivo daprima pagina a cui assistere. La movida di Madrid e Barcelona sembra a distanze siderali. Eppure è una delle regioni spagnole più conosciute e apprezzate. Qual è il segreto della Castilla Y León? Ne abbiamo individuati sette, tanto quanti i siti della Regione dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Sette città o luoghi che meriterebbero da soli il viaggio, ma che legati a un unico filo danno vita a una collana con pochi uguali al mondo per lo splendore e la varietà delle sue perle. Eccole allora le sette meraviglie della Castilla Y León presentate nell'ordine cronologico di iscrizione alla lista del Patrimonio dell'umanità.

Avila. Fantastica città murata che racchiude all'interno delle fortificazioni monumenti di grande importanza seppur di epoche assai diverse tra loro: dalla Cattedrale gotica ai palazzi nobiliari di epoca medievale e rinascimentale. Oltre al giro delle mura che si completa in un'ora, è obbligatorio il tour sulle tracce di Santa Teresa di Gesù, dal Convento edificato nel punto ove sorgeva la sua casa natale alla Chiesa di San Juan dove è conservato il suo fonte battesimale fino a monastero cinquecentesco di La Encarnacion, dove la santa trascorse maggior parte della sua vita. Nel 2014 sarà celebrato il 4° Centenario della beatificazione di Santa Teresa con eventi di grande importanza storica e religiosa. Un'ottima ragione per tornare ad Avila l'anno venturo.

Cattedrale di Burgos. L'unica cattedrale di Spagna ad essere stata dichiarata Patrimonio dell’umanità in maniera individuale. E' uno dei migliori esempi del gotico del XIII secolo. Le sue torri slanciate, il tamburo e la Cappella dei Connestabili sono completati da un'interessante collezione di pale d'altare, stalli del coro, cappelle, vetrate, sepolcri e la famosa Scala dorata di Diego di Siloé (attualmente non visitabile, però). Non lasciatevi incantare solo dalle guglie svettanti, dalle elaborate decorazioni e dalla sontuosa ricchezza delle cappelle. Appeso in alto in un angolo accanto all'ingresso principale si trova il Papamoscas. E' uno strano tipo che apre bocca quando scoccano i rintocchi dell'orologio. Va riverito a dovere, altrimenti si offende.

Segovia. L'occhio cade invariabilmente su uno dei capolavori dell’ingegneria romana, l’Acquedotto. Insieme alla Cattedrale gotica che domina la Playa Maior e all'ottocentesco Alcázar rende la città indimenticabile la città, ma vale la pena fare qualche passo in più. La parte più suggestiva di Segovia è quella medievale, dove si trovano numerose botteghe artigiane (tessuti, vetri, ceramiche e cuoio) che danno lustro alla tradizione manufatturiera della zona. Gli amanti della caccia fotografica si sfogano riprendendo le case con le facciate a rilievi decorate con arabeschi detti esgrafiados segovianos.

Salamanca. Città universitaria per eccellenza, ha saputo rispettare il suo sontuoso patrimonio artistoco e ampliarlo con opere di recente costruzione che le donano, se possibile, un fascino ancora maggiore. Insieme all’affollata e famosa Plaza Mayor, l’Università, le due Cattedrali (Romanica quella antica, Gotica la più recente) e i suoi numerosi palazzi e case nobiliari, si trovano edifici nuovi come il Palazzo dei Congressi o il Centro di Arti Sceniche. Indimenticabile la Casa de las Conchas (la casa delle conchiglie), simbolo del tardo gotico della città. Secondo la leggenda sotto una di quelle conchiglie si nasconde un tesoro. Nessuno l'ha ancora trovato. Perché non tentare la sorte?

Cammino di Santiago. Il più celebre cammino devozionale d'Europa attraversa la Castilla y León da est a ovest, passando da Burgos, Palencia e León, per quasi 400 chilometri che hanno segnato profondamente queste terre nel corso dei secoli. Tra i monumenti più significativi che il Cammino incontra in questo tratto spiccano il Monastero di San Juan de Ortega, il Castello Templare a Ponferrada, la Cattedrale e il Palazzo Vescovile di Astorga, la Cattedrale di León.

Las Médulas. Lo Spazio Naturale de Las Médulas, nei pressi di León è il risultato dell’azione congiunta della natura e dell’uomo. Fino al III secolo d.C. tra queste montagne rossastre si trovava la più grande, e generosa, miniera d'oro a cielo aperto dei Romani. Il particolare sistema estrattivo prevedeva la costruzione di grandi serbatoi d'acqua in alta quota che all'improvviso venivano aperti. Le frane e i processi erosivi così causati portavano alla luce nuovo materiale aurifero ma ridisegnavano ogni volta il territorio. Che oggi si presenta con un volto particolarmente suggestivo, fatto da pareti rocciose, foreste, profondi canyon, gallerie che si attraversano grazie a comodi percorsi attrezzati. Sosta obbligata al Museo che racconta di quella straordinaria epopea.

Sierra di Atapuerca. Qui, a 15 km da Burgos, abitò l'uomo più «anziano» d'Europa: l’Homo antecessor. Accadeva 800 mila anni ma il nostro illustre antenato continua a raccontare la sua storia, lungo i percorsi attrezzati dell'area archeologica e nei musei dove sono raccolti centinaia di reperti. La visita si svolge tra grotte (una quarantina), canyon e doline dove gli archeologi sono costantemente al lavoro. Perché l’Homo antecessor non ha ancora svelato tutti i suoi segreti.